Cosa sono le piante carnivore
Le piante carnivore sono delle piante erbacee, che intrappolano e consumano insetti al fine di ottenere i nutrienti essenziali per la loro crescita, si sono adattate a ricavare le sostanze nutritive dalla digestione delle proteine degli animali che vengono catturati per mezzo di trappole che derivano generalmente da foglie modificate.
Esistono circa 600 specie di piante carnivore diffuse in tutto il mondo!
Sono molto diverse tra loro ed ognuna ha sviluppato un meccanismo diverso per attirare a sé ed intrappolare le prede. Alcune lo fanno con colori brillanti mentre altre preferiscono emettere un profumo dolce.
Le trappole sviluppate dalle piante carnivore possono essere divise in 5 categorie: adesive, a scatto, ad ascidio, a nassa e ad aspirazione.
- Come suggerisce il nome, le trappole adesive consistono in foglie ricoperte di mucillagine collosa che intrappola la preda. Un esempio di questo tipo di trappola è la drosera.
- La trappola a scatto (detta anche a tagliola) consiste in due foglie che si chiudono repentinamente, intrappolando la preda e impedendone la fuga. Portavoce di questa categoria è la ormai famosa Venere acchiappamosche.
- La trappola ad ascidio è composta da una foglia dalla peculiare forma a caraffa o ad imbuto al cui interno sono contenuti batteri ed enzimi digestivi. Di questa famiglia fa parte la sarracenia.
- La trappola a nessa è una trappola nascosta sotto il terreno o sotto il pelo dell’acqua e consiste in fitta peluria che spinge la preda verso l’apparato digerente, intrappolandola. Di questa categoria fa parte la genlisea.
- Le piante che adoperano la trappola ad aspirazione hanno sviluppato una vescicola apposta, chiamata utricolo, in grado di creare un vuoto di pressione e risucchiare la preda dentro al fiore. L’utricularia possiede dei deliziosi fiori che variano dal lilla, al giallo, al bianco.
Cura in vaso
Le piante carnivore possono essere coltivate sia in interno che in esterno, con i nostri consigli sarà semplice capire come!
In genere preferiscono un terreno acido, ricco di torba e sabbia. La torba migliore è quella di sfagno, mentre la sabbia non deve mai derivare da una spiaggia o sabbia a base di pietra calcarea. Prima di essere utilizzata, la sabbia deve essere ben pulita.
Hanno un periodo di riposo vegetativo che varia in base alla specie, prediligono un luogo luminoso ma non la luce diretta e non sopportano il caldo eccessivo.
Per via della loro alimentazione, queste piante prosperano all’aperto, ma questo non vuol dire che non possano essere tenute in casa! Le specie che si adattano meglio all’interno sono sarracenia e drosera, diventando un valido rimedio naturale contro mosche, zanzare e moscerini.
Annaffiare
Le piante carnivore non tollerano l’acqua del rubinetto che contiene troppo calcio, preferiscono invece acqua distillata o piovana. Molte di queste piante sono principalmente native di terreni paludosi ed alcune sono acquatiche o semi-acquatiche, prediligono ambienti molto umidi.
Si consiglia l’uso di un sottovaso profondo riempito d’acqua a metà. É preferibile rabboccare il sottovaso e non annaffiare la terra direttamente.
Rinvaso
Il trapianto dovrebbe essere fatto in primavera, poco prima che le piante escano dal loro riposo vegetativo, in modo che possano riprendere a svilupparsi comodamente.
- Preparare il vaso in cui verrà spostata la pianta, aggiungendo substrato sul fondo
- Pizzicare la base della pianta tra il pollice e l’indice e rovesciare il vaso. In caso di difficoltà picchiettare sul fondo
- Togliere con attenzione la torba dalle radici e sciacquarle con acqua tiepida
- Inserire la pianta nel nuovo vaso, facendo attenzione a non danneggiare le radici
- Compattate bene il terreno senza premere troppo. Aggiungete torba se necessario.
In conclusione
Un substrato adatto, un’adeguata dose di umidità e un ambiente luminoso. Adesso avete tutte le informazioni utili per iniziare a coltivare le vostre piante carnivore!